martedì 20 marzo 2007

Prato,alzi la mano...

...Chi nell'ambito della Militaria non ha mai sentito parlare di Prato,o meglio degli storici magazzini di stracci che per anni hanno sfornato in continuazione pezzi di storia a livello uniformologico,croce e delizia degli appassionati del settore.Bene, penso pochissimi,forse gli ultimi che si sono affacciati al collezionismo della Militaria,la domanda di tutti,la più ricorrente è: Perchè arrivano vecchi indumenti a Prato? Perchè fin da sempre Prato è stato uno dei più importanti poli del tessile esistente sul pianeta terra,soprattutto per la lavorazione della lana cardata.Col boom industriale degli anni 50 a Prato si riciclava la lana mediante apposite lavorazioni,ottenendo lana "rigenerata" proprio da vecchi capi di abbigliamento,questa lana, mediante altre lavorazioni diventava "quasi per magia" altro tessuto pronto per la confezione di nuovi abiti...questo faceva si che a Prato arrivassero stracci da tutto il mondo in quantità impressionanti,fra questi ovviamente tantissime divise ed uniformi da eserciti dismessi e da soffitte in cui erano "sepolti" cimeli appartenuti a parenti che avevano combattutto in qualche guerra.
Facciamo un salto nel tempo di una trentina di anni,per la precisione nei primi anni 80,perchè è proprio in questi anni che si sviluppa anche in Italia il collezionismo della Militaria,ed è proprio in questi anni che alcuni personaggi "storici" prevalentemente Toscani,ma anche da fuori regione,iniziano a setacciare i numerosi magazzini di stracci di Prato e dell'interland Pratese alla ricerca di uniformi militari,inimmaginabile la quantità di materiale salvato dalle lame della sfilacciatrice,macchinario usato come prima lavorazione per la distruzione dei capi di vestiario,c'è da dire che all'epoca la conoscienza dell'argomento era molto meno sviluppata,non c'erano i testi dettagliati che oggi supportano il collezionista nell'individuazione e la catalogazione delle varie tipologie di uniformi e di conseguenza tanto materiale considerato"sconosciuto" non veniva preso in considerazione, è comunque grazie a questi "pionieri" che sul nascente mercato della Militaria iniziarono a far la loro comparsa nei primi mercati organizzati del settore cimeli del genere!
Avanti nel tempo,anni 90,ormai è un business ben assodato,ovviamente diminuisce per fattore fisiologico il materiale,in compenso aumenta il numero dei ricercatori,la richiesta di questo genere di materiale e soprattutto i "cenciaioli" ( proprietari dei magazzini per chi non è Pratese ) annusano questo business e si fanno più furbi arrivando al punto di inscenare vere e proprie aste quando hanno in mano il pezzo "buono".Nel frattempo la Prato intesa come polo industriale tessile,stà fronteggiando una ormai irreversibile crisi del settore,ovviamente ne fanno le spese anche tanti di questi magazzini di stracci ,anche perchè con l'apertura di nuovi mercati dell'est Europa non è più conveniente riciclare la lana da vecchi indumenti, visto i prezzi buonissimi con cui arrivano lane "nuove"da questi paesi,si assiste così alle prime chiusure di storici magazzini di stracci.
Nel frattempo il mercato degli stracci è sempre più indirizzato verso quello degli indumenti usati,inteso anche come Vintage,gran parte di materiale ora non arriva più direttamente a Prato ed in questo contesto inizia a farla da padrone l'interland napoletano nelle zone di Resina ed Ercolano.
Ormai siamo ai giorni nostri,Prato sempre più in crisi il polo tessile ormai è un ricordo lontano,ormai è diventata una città di broker dove si commercializza stoffa prodotta nelle zone più disparate del pianeta... e i nostri mitici magazzini di stracci sempre di meno,ma nonostante tutto ancora qualcosa esce fuori ancora,è storia di ieri non di 20 anni fà...3 teli tenda Italiani M.29 bellici,un "cappottuccio" Tedesco da truppa della 2^ GM e pensate,mi sono emozionato per un paio di pantaloni Russi da truppa della 2^ GM con giganteschi marchi in Cirillico ,datati mi pare 1941,un'altra magia di Prato!!!!!!!!
Alessandro Targetti

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissimo resoconto! chissà quante belle uniformi da pompiere sono passate di lì!
ciao
Ale